×

Avviso

Il forum è in modalità di sola lettura.

I fenomeni sono finiti?

  • Enzo
  • Offline
  • Administrator
  • Administrator
  • Ufficialmente curioso
Di più
3 Anni 9 Mesi fa - 3 Anni 9 Mesi fa #58829 da Enzo
I fenomeni sono finiti? è stato creato da Enzo
Nel 2010 veniva pubblicata una rivista molto interessante dal titolo “The missing Links“.
All’interno del num. 4 (che allego) ho trovato questo articolo di forte ispirazione e di profonda riflessione.
Lo condivido perché mi piacerebbe accendere una discussione con tutti voi e mi perdonerete se sarò un po’ cattivello.

L’articolo ha un titolo che credo spieghi bene la questione “I fenomeni sono finiti?”.
In realtà Bruno Severi, l’autore del testo nonché direttore scientifico del CSP di Bologna, solleva interrogativi che ho trovato davvero degni di nota e che ruotano tutti intorno all’apparente e sconcertante diminuzione delle esperienze PSI.
Il Massimo al quale si rivolge è Massimo Biondi, parapsicologo romano ed unico italiano ad aver ricevuto un prezioso riconoscimento dalla Parapsychological Association per la sua attività di ricerca.

Il testo sottolinea come ci sia una devastante carenza di segnalazioni di casi e di manifestazioni degne di studio sia in termini di numero che di qualità e ci si chiede il perché.
Che la gente sia più informata e per questo non si rivolge più a centri di ricerca?
Cavolo eppure a guardare certe trasmissioni e i milioni di gruppi di ghost hunters sparsi per l’Italia e per il mondo sembrerebbe che viviamo assediati dai più strani fenomeni e che non ci sia abitazione privata o castello (si, se c’è un castello ci sono fenomeni!) liberi da presenze.
Eppure per due eminenti ricercatori come loro e per Alan Gauld (famoso parapsicologo inglese e autore del primo articolo dal quale deriva questo) non sembra essere affatto così.

Vi lascio alla lettura. Fatemi sapere cosa ne pensate a riguardo. Grazie!

Caro Massimo, ho letto sul precedente numero di Missing Links le impressioni di Alan Gauld sul-lo stato attuale della parapsicologia nel mondo. Il quadro che ne fa appare estremamente sconfortante e, a parer mio e purtroppo, del tutto realistico. Accanto a una crisi legata al mondo della ricerca parapsicologica, Gauld individua un'altra crisi, che appare ancora più sconcertante e che è legata alla drastica diminuzione delle esperienze psi. Infatti, il punto basilare delle riflessioni di questo famoso parapsicologo è sintetizzato dalla sua dolorosa domanda: «Dove sono finiti tutti i fenomeni?» Sembra che in tutto il mondo, dopo un periodo ricco di euforia e di speranze da parte dei parapsicologi che sembravano a un passo dalla dimostrazione finale della consistenza del loro oggetto di studio, periodo che si è protratto poco oltre gli anni Settanta, il panorama parapsicologico abbia evidenziato un brusco calo della sua materia prima: i fenomeni, appunto. Medium e fenomenologie sono divenuti, oggigiorno, merce sempre più rara ed evanescente.
Il tuo commento alle dichiarazioni di Alan Gauld, caro Massimo, è apparso teso a dimostrare che le cose non stanno proprio così e che, sebbene la ricerca sia sempre più ridotta a sparsi brandelli, il fenomeno ancora esiste, immutato nella sua frequenza, così ieri, così oggi. Detto in altri termini, tu ritieni che la gente appaia coinvolta e investita dalla fenomenologia paranormale allo stesso modo di quanto avveniva alcuni decenni orsono. Riporto le tue precise parole: «Sarà facile così, eliminando le pur numerose storie spurie, scoprire che le esperienze anomale di vera pertinenza parapsicologica sono ancora frequenti, che si può sempre offrire un contributo di chiarezza alla risoluzione dei dubbi altrui, e che si possono tuttora reperire materiali utili agli studi, se si ha la competenza per riconoscerli e l'interesse per svolgerli».
Questa volta non mi trovo del tutto d'accordo con te, almeno su quest'ultimo punto. La mia affermazione non nasce solo da un'impressione soggettiva ma, ancor più, deriva dalla posizione che occupo in seno al CSP di Bologna. Di questo Centro sono il Direttore Scientifico e come tale mi occupo dei fenomeni paranormali che ci vengono sottoposti per uno studio e una verifica da parte di chi questi fenomeni vive o subisce. Inoltre, la posta normale ed elettronica, e le telefonate destinate al CSP passano quasi esclusivamente dalle e tra le mie mani. Questo mi pone in una posizione di privilegio per tastare il polso della situazione parapsicologica italiana. Attraverso la mia veste di Direttore Scientifico e di destinatario della posta e delle telefonate della forse più impor-tante Associazione di parapsicologia in Italia, mi posso rendere conto di quel che sta succedendo. E, purtroppo, le sconfortanti considerazioni di Gauld e la domanda "dove sono finiti i fenomeni?" appartengono anche a me. I fenomeni spontanei, croce e delizia di tante persone nei decenni scorsi, e che ci venivano presentati e segnalati per averne una spiegazione o per farceli semplicemente conoscere, sembrano essersi dileguati nella nebbia.
Ancor prima della scomparsa di Piero Cassoli, il nostro compianto Presidente, le cose non andavano affatto bene. E, in questi ultimissimi anni, esse sono progressivamente e inesorabilmente peggiorate. Mentre diversi anni fa si presentava con i suoi fenomeni, veri o presunti che fossero, gente normale, oltre a qualche sporadico "matto", ora sono rimasti a scriverci, e ancor più a telefonarci e a tormentarci, solo i "matti". I casi degni di essere presi in considerazione per un eventuale studio parapsicologico sono rimasti assai pochi.
A questa mia posizione di grande sconforto potrai forse obiettare che probabilmente i fenomeni so-no sempre presenti sulla scena parapsicologica italiana più o meno nello stesso numero e che le ragioni del perché non giungano quasi più al CSP possono essere di vario e di diverso tipo. Ad esempio, che la gente è più informata rispetto agli anni passati di cosa siano i fenomeni paranormali, per cui non sente più la necessità di interpellare i cosiddetti esperti. Che forse, come sostiene giustamente Brunilde Cassoli, siamo vittime del cosiddetto "effetto Piero Angela", il quale negli anni Ottanta, con le sue famigerate trasmissioni televisive, ha dato fendenti micidiali sulla schiena della parapsicologia, al punto che chi ha o crede di avere dei fenomeni misteriosi non si fida più di noi. Potrai forse sostenere che gli interessi o le paure delle persone sono ora focalizzate e rivolte altrove, per cui i fenomeni paranormali non sono più così pressanti e impressionanti come lo erano un tempo. E per finire, forse il CSP, dopo la scomparsa di Piero Cassoli, semplicemente non è stato più il punto di riferimento della parapsicologia italiana e la gente si rivolge altrove. Lascio alla tua fantasia, alle tue conoscenze e alla tua intelligenza trovare altre possibili spiegazioni sulle ragioni di questo calo dei fenomeni, che il CSP percepisce in perfetta sintonia con il pensiero di Alan Gauld.
Come vedi, si passa da una posizione di radicale sconforto (quella di Gauld) a una possibile ma diversa posizione di sconforto a più vasto raggio. Che le cose stiano in un modo o nell'altro poco cambia. Io propendo decisamente più per la prima ipotesi, anche se qualche punto tra quelli sopra esposti può avere un qualche valore.
Mi piacerebbe ricevere, oltre alla tua risposta, il parere anche di qualche studioso di parapsicologia a noi noto, in particolare di Milano, oppure della Sicilia o di qualsiasi altra parte d'Italia. Forse un consulto tra esperti può stabilire se il malato (la parapsicologia) è moribondo o se è in-vece un "malato immaginario", ben lontano dalla fine e che sotto sotto se la ride delle nostre vane lacrime e preoccupazioni...




This browser does not support PDFs. Please download the PDF to view it: Download PDF

Allegati:
Ultima Modifica 3 Anni 9 Mesi fa da Enzo.
Di più
3 Anni 9 Mesi fa - 3 Anni 9 Mesi fa #58832 da KitCarson1971
Risposta da KitCarson1971 al topic I fenomeni sono finiti?
--- messaggio proveniente da: www.paranormale.com/forum/categorie/esot...il-paranormale#58825 ---

Ghost Whisperer_88 ha scritto: Ci saranno sempre eventi e fenomeni che la scienza e la razionalità non saprà spiegare nonostante il progresso e questi verranno considerati " paranormali" proprio perché fuori dal nostro ordinario e dal nostro modo di percepire la realtà.
Io credo al " paranormale" per semplice logica: non siamo soli nell'universo e non siamo le uniche energie, non esistono solo i nostri cinque sensi, sono limitanti per molti versi.



Ciao Ghost. Mi trovi assolutamente consenziente. Mi dilungo con te nel rispondere anche all'invito di Enzo nel considerare l'attualità del Paranormale.
Ad Enzo, per rinfrescare l'ambiente e per rompere il ghiaccio, gli faccio notare che il paranormale esiste ed io stamattina ne ho avuto la prova acquistando un pò di ottimo Sangiovese prima ancora di leggere il suo post, se non è telepatia questa... questo alza ineluttabilmente il "grado" di comunicazione ESP... Più seriamente proseguo col dire che in Italia la questione della "crisi" della parapsicologia non è la prima volta che viene discussa, e certe discussioni in questo ambito fanno nascere polemiche, con una coda di equivoci d'impostazione critica e interpretativa. questo è dovuto al fatto che questo tipo di studi e di ricerche non è sostenuto da Enti ufficiali o da organizzazioni difese da specifiche leggi regolatrici, i governi hanno sempre avuto altro da fare, in primis salvaguardare la cadrega...

Andrebbe comunque considerato una certa forma di mecenatismo del passato, una maggiore possibilità di approfondimento e quindi di divulgazione. Va anche tenuto presente che la maggior obbiettiva conoscenza della fenomenologia ha prodotto una maggiore selezione e una maggiore cautela nell'accettare i fenomeni. Giustamente direi. Una bella botta ai fenomeni paranormali li ha dato un proliferare enorme di pseudo medium che hanno dilagato e ancora si moltiplicano creando un caotico mondo del paranormale, in un coacervo di occultismo, magia, misticismo, che scivola invariabilmente nell'esaltazione mitizzante, che intralcia lo studio all'indagine sperimentale dei ricercatori, un esiguo numero di seri studiosi che cautamente opera (limitata nei mezzi e nella disponibilità) su quei pochi elementi che si prestano a farsi sperimentare, i quali oltre al rischio di farsi sbeffeggiare, sanno bene di non ricevere un cent. in cambio.

Certi tipi di fenomenologia non sono cessati, va però detto che l'interesse della massa si è orientata in canali diversi, ovvero ha conservato il tipo di interesse che la mosse ai primi passi della Metapsichica e cioè l'interesse suscitato da certi fenomeni, in quanto ritenuti le testimonianze di contatti con sfere trascendenti. Tanto è vero che via via che l'attenzione del ricercatore scientifico si è spostata dal "medium" al "paragnosta", l'interesse della massa si è dilatato verso lo spiritismo e ai problemi trascendentali. La grande massa (anche di buon livello di cultura) non si avvicina alla Parapsicologia per indagarne la dinamica e stabilirne la collcazione fenomenica, ma vi si avvicina per avere "le risposte che vuole" e la confonde e l'accomuna in una caotica concezione, con l'occultismo, con il misticismo, con la magia, ecc. Triste ma vero.
Un saluto
Ultima Modifica 3 Anni 9 Mesi fa da ParanormalStudio Emiliano. Motivo: spostamento messaggio
Di più
3 Anni 9 Mesi fa #58870 da KitCarson1971
Risposta da KitCarson1971 al topic I fenomeni sono finiti?
In questo ambito le osservazioni sono molteplici, ne posterei alcune. Aggiungerei a quanto già detto in risposta all'utente Ghost che, seppur difficile spiegare le opinioni altrui che per alcuni porterebbero all'allontanamento dalle considerazioni paranormali, non tanto per la crisi insita nello stesso, ma per la complicazione nell'accettare determinati fenomeni che, va sempre detto, al 90 % vanno ascritti a psicodinamismi o illusioni, per non dire imbrogli (vedi maghi surrogati ecc...). Con il rimanente 10 % si preferisce, con estrema leggerezza, accatastarlo con il primario 90 %. Questo, si deduce, viene spesso accettato per comodità, non si può certo negare che risulti molto meno faticoso attenersi ad un atto di fede o di abiura che risolvere il problema con un postulato, piuttosto che arrovellarsi in faticose, dispersive e coinvolgenti indagini. E' una dicotomia difficoltà-credibilità, studio-partecipazione.

C'è sempre più pigrizia, ancor più quando i risultati che si aspettano latitano. Il tasso di credibilità si inerpica già per spiegare certi fatti psico(bio)logici, figurarsi quando si entra, per dire, nel mondo sconosciuto (o quasi...) dello spiritismo, quando questo ci conduce davanti a sconcertanti problemi, di fronte ai quali ogni replica è quasi sempre una pia illusione. Ipotesi suggestive, certo, ma quasi sempre, ripeto, non verificabili, ed è soltanto un supporto soggettivo, dovuto alle proprie convinzioni, alle proprie esperienze, alle proprie astrazioni, ai propri macerati ripensamenti che si può optare per tanti fatti genuini e para-normali, i quali resteranno, ma solo per "gli esterni", i quali non mi sento di colpevolizzare, solo ipotesi e non certezze.

Caro Enzo, personalmente (del tutto soggettivamente intendo dire) ho raggiunto la convinzione che non tutto, assolutamente, è espressione dell'inconscio abbandonato alla deriva di sè stesso. Ciò detto è opportuno dichiarare che la coscienza è spesso, quasi sempre direi, alla deriva nel misterioso mare dell'inconscio, un mare del quale non conosce nè le rive nè i porti, e per il quale non possiede ancora il "sestante" per fare il punto della sua posizione. Se possedesse quel "sestante" forse non avresti posto questo post. Posto apposta in considerazione del mondo paranormale con finalità di giudizio per il nostro tempo.
Un saluto
  • Guglielmo da Baskerville
  • Offline
  • Utente bloccato
  • Utente bloccato
Di più
3 Anni 9 Mesi fa #58872 da Guglielmo da Baskerville
Risposta da Guglielmo da Baskerville al topic I fenomeni sono finiti?

KitCarson1971 ha scritto: ... fenomeni che, va sempre detto, al 90 % vanno ascritti a psicodinamismi o illusioni, per non dire imbrogli (vedi maghi surrogati ecc...). Con il rimanente 10 % si preferisce, con estrema leggerezza, accatastarlo con il primario 90 %....

Mi sento di aggiungere che del 10% che rimane, molto spesso è impossibile assicurarsi dell'accuratezza dei dati raccolti, degli aneddoti raccontati, dell'esposizione dei fatti. Quindi non è che una volta eliminato il 90% sicuramente taroccato, quel che ci resta è un 10% autentico. Potremmo dire che quasi sempre è un 10% circondato da parecchi punti di domanda.

C'è sempre una spiegazione... basta sapere dove cercarla.
Di più
3 Anni 9 Mesi fa #58876 da KitCarson1971
Risposta da KitCarson1971 al topic I fenomeni sono finiti?
Il 10 % è troppo? Riduciamolo in sè ancora di un 90 %... va meglio? Le opinioni sono tante, quasi come la "verità", la quale ha molte facce, tante quante gli esseri umani, i quali sono estremamente relativi ed afflitti da ideologie, preconcetti, tabù, sovrastrutture di ogni genere che "costruiscono" la personalità fin dal primo giorno di vita di un individuo. Anche gli "insegnamenti" (presunti insegnamenti) ipoteticamente provenienti da un'altra dimensione, fanno sovente capo a diverse interpretazioni della realtà. Realtà è un termine più appropriato di "verità", perchè sono i vari piani della Realtà che l'IO scopre man mano che aumenta la sua esperienza dell'esistere e la sua conoscenza.

La "Verità" è di carattere più metafisico, se così vogliamo dire, e comunque variabile (paradossalmente) proprio a seconda del punto di vista del quale ci si pone per osservare una certa "realtà", ed è logico che sia così. A questo punto è evidente che la "Verità" assoluta la possiede solo quell'infinito Campo di Forza che chiamiamo Dio, o chi per Lui. Però la ricerca deve continuare, anche se effettivamente il numero degli interessati verso tematiche ignote diminuisse, proprio perchè rappresenta una costante utilissima dialettica con "l'altro", anche con colui che nega sempre, a volte senza saperne la ragione... ovvero in forma generale con il mistero. Io credo, ne sono convinto, che la ricerca sposta il piano della "verità" e ci accresce, perchè significa nuova acquisizione di conoscenza.

Il para-normale non potrà mai morire, almeno finchè esisterà l'uomo, mistero cosmico lui stesso. La stasi non serve a nulla: è una morte anticipata. La "pace", la "quiete", così ricercate (in teoria) dagli esseri umani, sono in definitiva dannose proprio perchè cristallizzano, paralizzano, fermano la vita e la sua dialettica, fermano gli scontri utili alla nostra crescita interiore, alla dinamica del nostro io che non può fermarsi, perchè fermarsi significa morire in anticipo... Sotto questo aspetto io a suo tempo (ma pure tutt'ora) ringraziai le dinamiche paranormali e il loro studio.
Un saluto