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Caro Massimo, ho letto sul precedente numero di Missing Links le impressioni di Alan Gauld sul-lo stato attuale della parapsicologia nel mondo. Il quadro che ne fa appare estremamente sconfortante e, a parer mio e purtroppo, del tutto realistico. Accanto a una crisi legata al mondo della ricerca parapsicologica, Gauld individua un'altra crisi, che appare ancora più sconcertante e che è legata alla drastica diminuzione delle esperienze psi. Infatti, il punto basilare delle riflessioni di questo famoso parapsicologo è sintetizzato dalla sua dolorosa domanda: «Dove sono finiti tutti i fenomeni?» Sembra che in tutto il mondo, dopo un periodo ricco di euforia e di speranze da parte dei parapsicologi che sembravano a un passo dalla dimostrazione finale della consistenza del loro oggetto di studio, periodo che si è protratto poco oltre gli anni Settanta, il panorama parapsicologico abbia evidenziato un brusco calo della sua materia prima: i fenomeni, appunto. Medium e fenomenologie sono divenuti, oggigiorno, merce sempre più rara ed evanescente.
Il tuo commento alle dichiarazioni di Alan Gauld, caro Massimo, è apparso teso a dimostrare che le cose non stanno proprio così e che, sebbene la ricerca sia sempre più ridotta a sparsi brandelli, il fenomeno ancora esiste, immutato nella sua frequenza, così ieri, così oggi. Detto in altri termini, tu ritieni che la gente appaia coinvolta e investita dalla fenomenologia paranormale allo stesso modo di quanto avveniva alcuni decenni orsono. Riporto le tue precise parole: «Sarà facile così, eliminando le pur numerose storie spurie, scoprire che le esperienze anomale di vera pertinenza parapsicologica sono ancora frequenti, che si può sempre offrire un contributo di chiarezza alla risoluzione dei dubbi altrui, e che si possono tuttora reperire materiali utili agli studi, se si ha la competenza per riconoscerli e l'interesse per svolgerli».
Questa volta non mi trovo del tutto d'accordo con te, almeno su quest'ultimo punto. La mia affermazione non nasce solo da un'impressione soggettiva ma, ancor più, deriva dalla posizione che occupo in seno al CSP di Bologna. Di questo Centro sono il Direttore Scientifico e come tale mi occupo dei fenomeni paranormali che ci vengono sottoposti per uno studio e una verifica da parte di chi questi fenomeni vive o subisce. Inoltre, la posta normale ed elettronica, e le telefonate destinate al CSP passano quasi esclusivamente dalle e tra le mie mani. Questo mi pone in una posizione di privilegio per tastare il polso della situazione parapsicologica italiana. Attraverso la mia veste di Direttore Scientifico e di destinatario della posta e delle telefonate della forse più impor-tante Associazione di parapsicologia in Italia, mi posso rendere conto di quel che sta succedendo. E, purtroppo, le sconfortanti considerazioni di Gauld e la domanda "dove sono finiti i fenomeni?" appartengono anche a me. I fenomeni spontanei, croce e delizia di tante persone nei decenni scorsi, e che ci venivano presentati e segnalati per averne una spiegazione o per farceli semplicemente conoscere, sembrano essersi dileguati nella nebbia.
Ancor prima della scomparsa di Piero Cassoli, il nostro compianto Presidente, le cose non andavano affatto bene. E, in questi ultimissimi anni, esse sono progressivamente e inesorabilmente peggiorate. Mentre diversi anni fa si presentava con i suoi fenomeni, veri o presunti che fossero, gente normale, oltre a qualche sporadico "matto", ora sono rimasti a scriverci, e ancor più a telefonarci e a tormentarci, solo i "matti". I casi degni di essere presi in considerazione per un eventuale studio parapsicologico sono rimasti assai pochi.
A questa mia posizione di grande sconforto potrai forse obiettare che probabilmente i fenomeni so-no sempre presenti sulla scena parapsicologica italiana più o meno nello stesso numero e che le ragioni del perché non giungano quasi più al CSP possono essere di vario e di diverso tipo. Ad esempio, che la gente è più informata rispetto agli anni passati di cosa siano i fenomeni paranormali, per cui non sente più la necessità di interpellare i cosiddetti esperti. Che forse, come sostiene giustamente Brunilde Cassoli, siamo vittime del cosiddetto "effetto Piero Angela", il quale negli anni Ottanta, con le sue famigerate trasmissioni televisive, ha dato fendenti micidiali sulla schiena della parapsicologia, al punto che chi ha o crede di avere dei fenomeni misteriosi non si fida più di noi. Potrai forse sostenere che gli interessi o le paure delle persone sono ora focalizzate e rivolte altrove, per cui i fenomeni paranormali non sono più così pressanti e impressionanti come lo erano un tempo. E per finire, forse il CSP, dopo la scomparsa di Piero Cassoli, semplicemente non è stato più il punto di riferimento della parapsicologia italiana e la gente si rivolge altrove. Lascio alla tua fantasia, alle tue conoscenze e alla tua intelligenza trovare altre possibili spiegazioni sulle ragioni di questo calo dei fenomeni, che il CSP percepisce in perfetta sintonia con il pensiero di Alan Gauld.
Come vedi, si passa da una posizione di radicale sconforto (quella di Gauld) a una possibile ma diversa posizione di sconforto a più vasto raggio. Che le cose stiano in un modo o nell'altro poco cambia. Io propendo decisamente più per la prima ipotesi, anche se qualche punto tra quelli sopra esposti può avere un qualche valore.
Mi piacerebbe ricevere, oltre alla tua risposta, il parere anche di qualche studioso di parapsicologia a noi noto, in particolare di Milano, oppure della Sicilia o di qualsiasi altra parte d'Italia. Forse un consulto tra esperti può stabilire se il malato (la parapsicologia) è moribondo o se è in-vece un "malato immaginario", ben lontano dalla fine e che sotto sotto se la ride delle nostre vane lacrime e preoccupazioni...
Ghost Whisperer_88 ha scritto: Ci saranno sempre eventi e fenomeni che la scienza e la razionalità non saprà spiegare nonostante il progresso e questi verranno considerati " paranormali" proprio perché fuori dal nostro ordinario e dal nostro modo di percepire la realtà.
Io credo al " paranormale" per semplice logica: non siamo soli nell'universo e non siamo le uniche energie, non esistono solo i nostri cinque sensi, sono limitanti per molti versi.
Mi sento di aggiungere che del 10% che rimane, molto spesso è impossibile assicurarsi dell'accuratezza dei dati raccolti, degli aneddoti raccontati, dell'esposizione dei fatti. Quindi non è che una volta eliminato il 90% sicuramente taroccato, quel che ci resta è un 10% autentico. Potremmo dire che quasi sempre è un 10% circondato da parecchi punti di domanda.KitCarson1971 ha scritto: ... fenomeni che, va sempre detto, al 90 % vanno ascritti a psicodinamismi o illusioni, per non dire imbrogli (vedi maghi surrogati ecc...). Con il rimanente 10 % si preferisce, con estrema leggerezza, accatastarlo con il primario 90 %....
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