"Credenti" e "Non Credenti"

Condivido a pieno il pensiero di Anathema.

Semmai certa chiusura la si nota maggiormente da parte dei credenti, ad esempio nei molti esempi di utenti che passano per il forum scrivendo la loro esperienza premettendo o concludendo che "non sono pazzi", che non vogliono sentirsi dire che si sbagliano, che non vogliono sentirsi dire di aver avuto un qualche problema psico-fisico.

Io sono scettico (secondo definizione, non secondo interpretazione), e per quanto posso dire che a mio avviso un dato evento è una pareidolia, non escludo che in qualche modo possa essere altro e non me ne risento se qualcuno sostiene il contrario. Posso reputarlo "ingenuo", ma lo rispetto. Non mi offendo, come capita a parti inverse. Tante volte, fin troppe, mi son trovato a specificare il "non sto dicendo che racconti balle e sto mettendo in dubbio l'evento, ma la tua interpretazione"; spesso nemmeno mi cimento a rispondere ed entrare nel discorso se le premesse sono "mi offendo se non dici quel che mi aspetto".

Però appunto, ci vorrebbe più apertura mentale... anche di chi crede a ciò che non si vede e per questo si crede più aperto.