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Epistemologia: tra esoterismo e religioni

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7 Anni 3 Mesi fa #41029 da lechateau
Risposta da lechateau al topic Epistemologia: tra esoterismo e religioni

valle ha scritto: Avevo infatti pensato anch'io di aprire una discussione a parte, magari dedicata all'epistemologia, ovvero ai metodi e fondamenti della conoscenza. Però se i moderatori non ritengono di spostare, va bene così.

@Alceste: il tuo discorso circa la validità PERSONALE della conoscenza in quanto esperienza diretta di ciò che si va conoscendo potrebbe, forse, essere accettabile entro certi limiti. Spiegherò più avanti perché secondo me non può esserlo fino in fondo;

tuttavia, quando parli di piani astrali, incarnazioni e reincarnazioni, evoluzione dello spirito e via dicendo, non stai utilizzando concetti nati spontaneamente da tue esperienze personali, bensì attingi ad un grosso contenitore di concetti mistico-filosofici che comprendono elementi filosofici classici, orientali (buddismo, taoismo, shintoismo), i rosacroce, neoplatonici, cristiani ecc.. che sono stati poi ripresi in discipline quali la teosofia della Società Teosofica di Helena Petrovna Blavatsky, fino ad oggi.

Chiaramente il concetto dell'esperienza mistica personale stride un po' con l'attingere ad elementi che sono stati comunque codificati nel tempo nelle discipline sopra elencate.
L'idea dell'esperienza mistica personale, se vogliamo, è in questo senso identica a quella mistica cristiana, che è vissuta PERSONALMENTE ma secondo gli elementi codificati dal cristianesimo.
E' proprio questo che intendevo all'inizio, affermando che l'esperienza diretta personale ha valore entro certi limiti perché ogni religione e filosofia del mondo presenta personaggi che hanno vissuto, o dichiarano d'aver vissuto, esperienze mistiche in accordo con il proprio credo. Dunque il buddista avrà fatto esperienza di un incontro ravvicinato con lo spirito di Buddha, il cristiano con Cristo, il musulmano con Maometto, e così via. E per ognuno di questi, l'esperienza avrà validità assoluta perché è stata vissuta in prima persona e sulla propria pelle.

Secondo questo punto di vista, anche l'adepto delle discipline esoteriche, attinge ad un bagaglio che a sua volta attinge ad un'infinità di altre fonti che nella storia si sono originate in varie culture ed in vari tempi.
Questo può portare alla riflessione che dal momento in cui tutto è valido se frutto di esperienze mistiche fatte in prima persona oppure perché tramandate da altri "illuminati" che ci hanno preceduto, che siano filosofi, profeti, pensatori, ricercatori dell'esoterismo, allora ci si perde in una selva senza punti fermi e senza differenze di validità obiettiva.
Tutto è vero perché qualcuno l'ha esperito o l'ha pensato, ma nulla è vero in senso stretto.

E' questo che spesso mi porta a pensare che il metodo scientifico è forse la vera grande rivoluzione nella storia perché quantomeno non pretende di affermare cose che non può conoscere, limitandosi a dire "non abbiamo evidenze di questo o non abbiamo prove di quest'altro, mentre di quest'altro sì."
Ovviamente la scienza non può dimostrate tutto, almeno non tutto e subito. Ma anch'essa è in continua evoluzione.


ma infatti hai ragione, un ateo non vedrà mai un diavolo mentre un cristiano ne può vedere , questo già può far pensare....si tratta di eggregori ?

Io perciò oggi credo solo in me stesso, servono i testi sacri , servono, come serve la filosofia, l'antica conoscenza tramandata, gli studi esoterici, tutto serve ma ciò che conta è l'intuizione , ciò che si sente dentro, se si vuole cercarlo....e quella la verità