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Il mistero della madonna di Guadalupe (la Morenita)

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6 Anni 9 Mesi fa #54482 da KitCarson1971
Il mistero della madonna di Guadalupe (la Morenita) è stato creato da KitCarson1971
Questa è un fatto autentico che ha raggiunto nel tempo i contorni di leggenda mistica. Non è comunque una leggenda.
La storia inizia con l'indio messicano Juan Diego, vissuto nella prima metà del'500 che implorava continuamente il vescovo del Messico, il francescano Fray Juan de Zumarraga per la costruzione di una chiesa. Richiesta a suo dire della Madre di Dio in persona che gli appariva.

Stufo di essere importunato, il vescovo chiese le "PROVE" delle apparizioni mariane. Dopo alcuni giorni, Juan Diego ritornò dal vescovo portando come prova alcune "rose di Castiglia", la cui fioritura era impossibile in quella stagione (si era in dicembre). L'indio affermò che era stata la Vergine a dargliele per mostrarle proprio a lui (il vescovo). Il giovane indio portava le rose raccolte nella tunica (tilma), e quando la dispiegò facendo cadere a terra tutti i fiori, ecco apparire la Vergine a tutti i presenti, una decina di persone, impressa nella stessa "tilma".. sul rozzo tessuto dell'indumento che aveva contenuto le rose. In seguito il vescovo, ormai convinto, fece erigere l'eremo che aveva promesso.

Ho stringato all'osso il racconto, che poi non è molto più esteso, scritto in lingua nàhualt quando era ancora in vita quella brava personcina di Hernàn Cortès, che mise a ferro e fuoco il Messico in cerca del GIALLO, che NON erano le pannocchie di mais...
Ai nostri giorni, ma ancor prima del '2000, si costituì una commissione di studio per indagare su non pochi inspiegabili fenomeni della famosa tunica di Juan Diego. A richiamare l'attenzione dei periti tessili fu innanzi tutto la sorprendente conservazione del panno. Ai nostri giorni è protetto da vetri, ma per interi secoli esso fu esposto al caldo torrido, alla polvere ed all'umidità senza che si sfilacciasse o che scolorisse la sua non comune policromia.
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6 Anni 9 Mesi fa #54483 da KitCarson1971
Risposta da KitCarson1971 al topic Il mistero della madonna di Guadalupe (la Morenita)
Il materiale su cui l'immagine rimase impressa è un tessuto ricavato da un'agave messicana (agave maguery), una fibra che si disgrega (marcisce) dopo circa un 20 anni, come è stato accertato con numerosi esperimenti fatti a proposito. La tunica del contemporaneo di quell'anima pia di Cortes, ha invece più di 480 anni. NON si è rotta nè disgregata e per cause incomprensibili ai suddetti periti è REFRATTARIA all'amido e alla polvere. Questa sua peculiarità fu attribuita al tipo di pittura che ricopre la tela e che potrebbe benissimo costituire (per quel che ne sappiamo) un materiale protettivo.

Fu quindi inviato un campione di pittura allo scienziato tedesco Richard Kuhn, premio Nobel per la chimica, per farlo analizzare. Il verdetto lasciò sbigottiti anche gli scettici. Disse lo scienziato: "I coloranti dell'immagine di Guadalupe non appartengono al regno vegetale, nè tanto meno a quello minerale o animale, e non ha un procedimento preparatorio di conservazione sullo sfondo"...

Ma non finisce qui... Due scienziati americani, il Dr. Callagan dell'equipe scientifica della NASA e il Prof. Jody B. Smith, ordinario di Filosofia delle Scienze al Pensacola College, furono incaricati di sottoporre l'immagine della madonna di Guadalupe all'analisi fotografica con i raggi infrarossi. Le loro conclusioni furono le seguenti: (A -La tela rada di filo ricavata dall'agave maguery è immune da qualsiasi preparazione, il che rende inspiegabile alla luce delle conoscenze umane, come i coloranti abbiano potuto impregnare una fibra così delicata e che ancora si conservino.
(B- L'immagine "si dipinse" direttamente, così come la si vede, senza prove nè correzioni. C)- non vi sono pennellate. La tecnica impiegata rimane sconosciuta per la storia della pittura, essendo insolita, incomprensibile e irripetibile.
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6 Anni 9 Mesi fa #54484 da KitCarson1971
Risposta da KitCarson1971 al topic Il mistero della madonna di Guadalupe (la Morenita)
Parallelamente a questo studio, l'ispano-francese Torija Lauvoignet, esaminò con un oftalmoscopio di alta potenza la pupilla dell'immagine e osservò con meraviglia che nell'iride si vedeva riflessa una piccolissima figura che sembrava il busto di un uomo. Questo fu lo stimolo per una ricerca più profonda: la digitalizzazione degli occhi della Vergine di Guadalupe. Si sa che nella cornea dell'occhio umano si riflette tutto ciò che si vede in un determinato istante. Il Dr. Aste Tonsmann fece fotografare gli occhi della propria figlia e, utilizzando la tecnica del processo per digitalizzare le immagini, potè verificare tutto quello che sua figlia vedeva al momento di essere fotografata. Allo stesso modo digitalizzò l'immagine di Guadalupe.

Il procedimento consiste nel suddividere l'immagine in microscopici quadretti al punto che su una superficie di un millimetro quadrato si possono contare 27.778 piccolissimi quadratini. Dopo questo si può moltiplicare ogni quadratino per 2000, consentendo l'osservazione di dettagli impossibili a essere percepiti con i soli occhi. E i dettagli che si osservarono nell'iride dell'immagine di Guadalupe furono: un indio nell'atto di dispiegare la tunica davanti a un francescano, sul cui viso si vede scendere una lacrima; un contadino che ha una mano sul mento in segno di sbigottimento; un indio a torso nudo in atto di preghiera; una donna coi capelli ricci; un uomo adulto; una donna con alcuni bambini con la testa rapata; infine altri religiosi con il saio.

E' questo l'episodio narrato in lingua nàhualt nella prima metà del XVI sec. ma pure in spagnolo da Lasso de La Vega nel 1649.Quello che risulta alla fine, è da ritenersi impossibile che in uno spazio così piccolo come la cornea di un occhio esista o sia mai esistita una persona in grado di dipingere.
Infatti, è stato necessario ampliare 2.000 volte per poter scorgere le figure.


Inspiegabile, esclamarono i membri della Commissione di studio quando conobbero il verdetto dello scienziato R. Kuhn, a giudizio del quale la policromia dell'immagine di Guadalupe NON è dovuto a colori vegetali, animali o minerali.
Inspiegabile dichiararono, pure per iscritto gli scienziati americani Smith e Callagan, quando per mezzo dei raggi infrarossi si avvidero che il "dipinto" non denunciava pennellate e che la misera tela della tunica di Juan Diego era immune da qualsiasi preparazione (base pittorica di fondo). Termino con il Già citato Dr. Aste Tonsmann, che raccontando la sua scoperta delle figure umane di infinintesimale dimensione nell'iride della Vergine, ripetè spesso (parole sue...) : "inspiegabile! Assolutamente inspiegabile".

Un saluto